Situazione dopo l’amputazione

Prima dell’amputazione:

Ci eravamo preparati a lungo, anche mentalmente, per affrontare tutto al meglio, ma sono cose difficili da elaborare.

Nonostante tutto Richi è andato in ospedale a testa alta, sapendo che quello sarebbe stato un nuovo inizio.

L’operazione:

Tra la preanestesia, l’amputazione e il risveglio ci sono volute all’incirca 5 ore. Eravamo tutti in ansia, il tempo sembrava essersi fermato e non vedevamo l’ora facesse rientro in camera. Credo di aver consumato il corridoio a forza di fare avanti e indietro.

In realtà il risveglio lo ha fatto nella stessa sala operatoria, dove lo hanno voluto tenere sotto controllo e gli hanno fatto una trasfusione.

Dopo l’amputazione:

Non è stato facile, il dolore era fortissimo, nonostante la morfina e i vari antidolorifici in via endovenosa.

I primi giorni sono stati i più devastanti, anche le prime medicazioni. Per fortuna le medicazioni successive sono state più sopportabili.

C’è da dire che tutto lo staff, a partire dai dottori, agli infermieri e alle Oss sono stati di una umanità e professionalità incredibile e questo ha aiutato ad affrontare tutto più tranquillamente.

Riccardo ha alternato momenti di crisi, soprattutto in fase di dolore acuto, a momenti normali nel quale pensava al suo futuro, a come sarebbe stata la sua vita nuova con una protesi.

Dopo qualche giorno è iniziata la fisioterapia, quindi forza in piedi con il deambulatore a muovere i primi passi.

Amputazione

Amputazione

Dopo circa una settimana dalla dimissione c’è stata una emorragia, i dolori erano talmente forti da non riuscire a respirare così abbiamo chiamato l’ambulanza.

Al pronto soccorso di Sanremo si sono prodigati per alleviare subito il dolore, prima con la morfina poi con la sedazione.

Nella prima ecografia si vedeva proprio l’emorragia con un vortice, un flusso di sangue che si muoveva all’interno della cosca, il ché voleva dire che era attiva.

Hanno, quindi, disposto il trasferimento al Santa Corona di Pietra Ligure, dove hanno fatto un angiografia. L’esame ha poi rilevato che un vaso che si era aperto per poi richiudersi da solo, per fortuna non era l’arteria altrimenti lo avremmo perso.

Ciò nonostante avendo l’emoglobina molto bassa per le perdite, gli hanno fatto una trasfusione in ambulanza e due in ospedale.

Dimesso la sera dopo, ha comunque continuato ad avere dolori e credetemi che non è facile per lui sopportare tutto questo.

Il 24 novembre Richi ha compiuto 21 anni, di cui gli ultimi 4 passati tra ospedali, operazioni e chemioterapie. Ancora non è finita perché tra un mesetto dovrà portare a termine la chemio che aveva interrotto in previsione dell’operazione, ma la buona notizia è che le metastasi nel polmone sono ferme. E questo ci rincuora ❤


compleanno

(Al compleanno)

Nel frattempo, già prima che andassimo a Pisa per l’operazione, l’associazione Specchio dei tempi si è attivata per aiutarci, per riuscire a prendere la protesi bionica e finalmente far tornare Riccardo a vivere.

In questa pagina troverete tutti i link per sostenerci: https://uncancroallimprovviso.altervista.org/come-sostenerci/

Ora Richi ha solo una speranza ora, vedere il suo sogno realizzarsi.

Grazie a tutti per il vostro sostegno

You may also like...

1 Response

  1. gisella ha detto:

    non posso che augurarvi tutto il bene possibile e che l’anno che sta per arrivare porti un po’ di sereniutà e di salute a Richi, che ha già sofferto abbastanza. Un abbraccio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Copy Protected by Chetan's WP-Copyprotect.